I contatti magnetici sono attualmente la soluzione più diffusa, come dice il nome stesso si tratta di due piccoli contatti che vengono applicati in prossimità dell’apertura di porte o finestre (i punti di accesso), uno sul battente ed uno sull’infisso, ed inviano alla centrale un segnale nel momento in cui vengono separati, ovvero quando avviene l’apertura dell’anta o della porta.
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Esistono di svariate dimensioni e tipologie, dai più semplici “a vista” a quelli più piccoli e sottili “da incasso”, la scelta del giusto contatto deve essere effettuata in base al tipo di apertura da proteggere ed alla sua struttura. Per quanto questa tipologia di sensore sia estremamente economica, non è da trascurare l’eventuale difficoltà di installazione, soprattutto per consentire il passaggio dei cavi, e gli eventuali costi per elementi accessori come trasmettitori wireless nel caso di impianti senza fili.
Quando si tratta di proteggere le finestre è sempre consigliabile l’adozione di due coppie di contatti, una sulla finestra vera e propria e una sulle ante o tapparelle, in questo modo sarà infatti possibile attivare l’impianto di allarme mantenendo aperte queste ultime senza però perdere la protezione della propria abitazione e senza dover necessariamente variare le proprie abitudini (chiudendo ad esempio tutte le ante/tapparelle ogni volta che si esce di casa).
La maggior parte dei contatti magnetici in commercio è basata sulle tecnologia Reed, tuttavia nel corso del tempo sono emersi alcuni limiti dovuti alla possibilità di influenzare il funzionamento dei contatti dotati di questa tecnologia, con conseguente sabotaggio degli stessi. Fortunatamente, dapprima in America e successivamente anche in Europa, sono disponibili in commercio dei nuovi contatti magnetici dotati di una speciale tecnologia anti-sabotaggio, in grado di garantire un livello di sicurezza decisamente maggiore.
Tuttavia, per quanto il contatto magnetico possa sembrare un apparato semplice, ne esistono in commercio differenti tipologie con altrettante differenti caratteristiche, sarà quindi l’installatore esperto a consigliarvi il giusto contatto da adottare in base alle caratteristiche dell’infisso da proteggere ed al grado di sicurezza che si intende raggiungere.
Il vantaggio di questo tipo di soluzione è sicuramente dato dal risparmio, salvo infatti rare eccezioni il costo dei singoli contatti è decisamente basso, lo svantaggio è dato dal fatto che la rilevazione viene effettuata a forzatura avvenuta, con conseguente danneggiamento dell’infisso.
Secondo voi è meglio acquistare dei normali contatti magnetici (più economici) oppure dei sensori sismici e di apertura?
Cosa mi consigliate?
Grazie
Dei sensori antisismici, così sei in una botte di ferro!!!!
vorrei sapere se esistono sensori magnetici anti manomissione
si Loris. Hanno un particolare meccanismo che segnala le anomalie derivanti da manomissioni. Nelle centrali supervisionate
questa funzione è garantita.
i contatti magnetici devono aderire perfettamente quando l’infisso è chiuso o è prevista una piccola tolleranza? se si, di quanto?
generalmente è prevista una tolleranza di 1 cm più o meno.
Se vuoi evitare problemi, utilizza uno spessore per farli combaciare!
come posso sapere se le batterie dei contatti magnetici sono scariche?
questo tipo si sensore a contatto va bene per l’applicazione su qualsiasi superficie o ci sono delle limitazioni?
Credo te lo indichi la centrale d’allarme, è lei che gestisce tutti i dispositivi dell’impianto!